Grafica stregata

martedì2febbraio

Love's lies

Love's lies cruel introduced me to you...

Camminava da sola nella città spenta, la via male-illuminata non la spaventava... le piaceva sentire l'eco che il tacco dei suoi anfibi produceva toccando terra ad ogni suo passo... si, in quei momenti si sentiva la padrona della città. I problemi a casa, il lavoro schifoso, il recente passato che cercava di dimenticare... tutto spariva e restava solo il vento fresco tra i capelli corti e il suono del tacco sull'asfalto. Non riusciva proprio a capire perchè la gente dovesse ricorrere alla droga per sentirsi potente... a lei era sempre bastato camminare da sola sfidando le tenebre della città. Cantava nella sua testa le canzoni più selvagge e violente che le venivano in mente, ed eccola, era una Dea, una divinità vendicatrice,una stupenda creatura tenebrosa Lestat o Eric Draven o Ian Curtis... o Buffy! ok forse Buffy non c'entra. Comunque era figa. Di notte, al buio, nel breve tragitto che separava casa sua dal pub dove usciva sempre, lei si sentiva più figa che in qualsiasi altro momento della sua vita. Oh, se il suo ex l'avesse mai vista camminare così, col vento in faccia e le Dr Martens, non l'avrebbe mai lasciata. Questo pensava Nic (Nota Fuori Racconto: ancora Nikki? e che cazzo devo decidermi ad inventare un altro nome, le chiamo tutte così!) mentre tornava a casa.
-"♫Love's light blue♫..." canticchiò muovendo appena le labbra pensando alla voce di Ville Valo...
-"♫led me to you♫..." Qualcuno l'aveva seguita. Qualcuno che ascoltava gli H.I.M., a quanto pare.
Nic arrossì dietro allo strato di cipria e si girò lentamente. Forse per il buio (N.F.R. ok contiamole, quante cazzo di volte ho detto che era buio?! 1, 2... 6 volte! 6 volte, cazzo!) o forse per il piccolo shock di essere interrotta durante il suo solitario momento di gloria, Nic non riuscì a cogliere in una sola occhiata ciò che aveva di fronte. Cioè si, lo vedeva, ma non lo capiva. Era un ragazzo, un gran bel ragazzo. Di quelli che alla festa del liceo lo fanno mister anche se è ancora al primo anno. Di quelli popolari, sempre seguiti da un codazzo di ragazzine svenevoli, quelli che poi all'università non ci vanno perchè vogliono iniziare come modelli e poi diventare attori, solo che alla fine li ritrovi a fare la comparsa in qualche stupida soap opera e non se ne sente più parlare. Ecco Nic aveva davanti uno così ora. Solo che era sbagliato. Si sentì presa in giro. Perchè adesso anche il tipico quoterback biondo doveva giocare a fare il goticone? Non era giusto. Lui era un vincente, uno di quelli normali, non doveva vestire anfibi e lunghe giacche di pelle nera. Nic sentì di doversi indignare non solo per se stessa ma anche per tutti gli altri emarginati, solitari strani ragazzini cresciuti solo all'anagrafe che facevano di quei vestiti uno schermo da opporre al mondo del sole, della semplicità e della vita.  
-"Perchè quella faccia?! Oh, scusa, è perchè ti ho interrotto? Ma no continua pure, ti prego! riprendi dal punto in cui eri rimasta: ♫love's light blue nananaaa♫ e continua ad allontanarti nella notte... eri così... come dire "figa" con... com'era? ah si " i tacchi sul cemento"... o qualcosa del genere...-
Nic era paralizzata. Il tizio aveva letto i suoi pensieri? -Ho forse pensato ad alta voce?-
-Oh no. No, affatto. Anzi, i tuoi pensieri sono anche abbastanza diffili da decifrare. Così contorti... come puoi badare ai fatti tuoi e cantare allo stesso tempo ed in più vantarti di quanto ti senti figa?-
-Io non stavo... io...- Nic boccheggiava incredula e sempre più imbarazzata e confusa. Con un improvviso barlume di lucidità girò i tacchi ed iniziò a correre verso casa.
-Ehi ehi, ma come, vai di fretta?! credevo ti piacesse gustare il freddo della notte il più a lungo possibile...-
Il tizio adesso era davanti a lei. Era alle sue spalle fino ad un istante prima, e ora le si era parato davanti, bloccandole la fuga verso il familiare vicolo del suo condominio.
-Chi sei? che vuoi da me? fammi andare o mi metto ad urlare, ci sono i miei coinquilini che...
-No, non c'è nessuno-
-c-cosa?-
-Non esiste nessun coinquilino, vivi da sola. E urlare non servirebbe. Questo quartire è praticamente disabitato, e siamo vicini ad un pub, la gente è abituata a sentire le urla degli ubriachi.
Nic sconvolta lasciò che le sue ginocchia le cedessero e si sedette al suolo.
-Ecco , sapevo che avresti reagito così. Già smesso di lottare eh? niente di più semplice. Posso prenderti qui, adesso e scommetto che in cuor tuo ne saresti anche felice. E'  quello che desideri, no?
- Di che parli?
-Oh andiamo! si sente la puzza di sangue da lontano un miglio! guardati! ti senti altrnativa vero? a metterti le calze strappate, la cinta con le borchie e a tagliuzzati le vene...
-Cosa? No, io non ho mai...
-Menti? ancora? fosse puoi nasconderlo ai tuoi amichetti e ai tuoi genitori, ma con quelli come me non attacca... vediamo.... oh, è sempre il sinistro...- Nic si sentì tirare in pedi da una forza incredibile,il tizio l'aveva sollevata come fosse una bambola e le stava strattonando il braccio cercando di tirarle su la manica dello stretto giaccone di pelle.
- Lasciami, mi fai male!... Il braccio...
Con una strattonata più forte il tipo le strappò la manica del giubbetto, rivelando un polso ed un avambraccio immacolti, senza neanche un graffio o una cicatrice.
-Ma il sangue...- ora toccava allo strano ragazzo essere incredulo - l'odore si sente così forte, sembra stia ancora scorrendo...
-Ovvio, ho le mie cose!!! chi sei? un emo-maniaco? ammazzi solo le ragazze che si tagliano?!
- Oh non dire cazzate, credi che dopo più di 30 anni non sappia riconoscere l'odore di sangue venoso da quello...
-Dopo più di 30 anni? ma se ne avrai a malapena 25! quel discorso sul sangue e ora questo, cosa sei, un vampiro?
- ...





E VoI CoSa Ne DiTe, SaRà Un VaMpIro? O sOlo Un VaMp? (magari è anche un Piro...)

Lo scopriremo la prossima puntata, yeahhhh!

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